venerdì 6 luglio 2018

Il Porticus della Romana Histonium: da via Adriatica a Piazza Caprioli

Un porticus romano
(immagine di repertorio)
Nella zona della balconata adriatica, più nota come Muro delle Lame (termine longobardo che indica la presenza di acque "freatiche") si concentra la maggior parte delle testimonianze dell'antica romana Histonium. In questa zona sono affiorati gli edifici delle terme romane con tre pavimenti a mosaico, uno con motivi zoomorfi (delfini e cani con coda di pesce) e floreali; l'altro con la figura di Nettuno col tridente ed il corteo delle Nereidi; il terzo di finissimo marmo egiziano.
Ma nella zona testimonianze suffragate anche da riferimenti storico archeologiche, provano l'esistenza dei templi romani, uno dedicato alla dea Cerere (sulle cui rovine è stata edificata la chiesa di San Pietro Apostolo (demolita a seguito del movimento franoso abbattutosi nel 1956), l'altro dedicato a Giove Ammone. Si ha anche notizia del tempio dedicato al dio Bacco (mentre a Montevecchio esisteva il tempio dedicato a Ercole). 
Altre testimonianza l'esistenza del Foro e dell'Anfiteatro romano (sotto l'attuale piazza Rossetti) per avvalorare gli splendori della gente di Histonium, municipio dei romani. 

Nel 1982, nella passeggiata adriatica è stato rinvenuto un "Porticus", con un muro alto tre metri e
basi di colonne con capitelli, come a suo tempo confermato dall'Ispettore della Soprintendenza Archeologica dott. Andrea Staffa. Il reperto, intatto anche dopo i movimenti franosi del 1956, fu visitato dal dott. Luigi Del Sordo del settore della Difesa Ambientale della Regione Abruzzo, che poi diede il via a un accurato intervento di recupero e consolidamento. Da rilevare che già, nel 346 d.C., il reperto fu oggetto, a seguito di una frana, a lavori di consolidamento, per la presenza accertata di mura di sostegno, colonne e capitelli. 
Il "Porticus", uno fra i più importanti edifici pubblici della città, era molto ampio. Si calcola che dall'attuale via Adriatica raggiungeva addirittura piazza Caprioli. 
Giuseppe Catania

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