lunedì 17 marzo 2014

Vastesi nel mondo: IOLANDA RUSSO E GAETANO MENNA PROFESSORI E ANESTESISTI ALLA VIRGINIA UNIVERSITY IN USA

Richmond, VCU Virginia Commonwealth University
Medical Center e MCV Medical College Virginia Campus
Due medici Vastesi da oltre 20 anni in USA: il dott. Gaetano Menna
 e la moglie dott.ssa Iolanda Russo. Ora vivono a Richmond in Virginia
Dopo le scuole a Vasto e università e specializzazioni tra Roma e Chieti la dott.ssa Iolanda Russo e il dott. Gaetano Menna decidono nel 1991 di trasferirsi a New York. Per ottenere il riconoscimento del titolo medico preso in Italia lì rifanno di nuovo la specializzazione in anestesiologia.  Dopo 8 anni di lavoro in università nella Grande Mela, nel 2001, dopo l’11 settembre, la coppia di medici anestesisti decide di trasferirsi a Richmond in Virginia, presso la Virginia Commonwealth University, dove recentemente sono stati proposti per un ulteriore passo nella carriera come professori associati, con Gaetano già direttore di divisione della Anestesia Ortopedica.
E Vasto? “Con l’età che avanza la nostalgia incalza!”, dice Iolanda.

 di Nicola D’Adamo

Dott.ssa Russo e Dott. Menna, quali sono stati i passaggi che da Vasto vi hanno portato a Richmond in Virginia?
La nostra storia parte da Roma, e lì che entrambi abbiamo terminato gli studi di Medicina e le specializzazioni.
Iolanda - Durante il corso di specializzazione in Chirurgia Toracica a Roma, feci richiesta per un “observing” presso il Dipartimento di Chirurgia Toracica al New York Hospital Cornell Medical Center, dopo due mesi avevo fatto la mia scelta, lasciare l’Italia e continuare gli studi in USA a New York. Cominciai con un lavoro come research Fellow e nell’anno successivo divenni associate researcher.
Gaetano - Io invece  seguii un anno dopo. Divenni anch’io ricercatore alla New York University in Neuroscienze, ho ricercato  sulla Spinal Cord injury sotto la guida di Dr. Young, colui che ha creato il protocollo degli steroid da usare entro sei ore da un trauma della spina vertebrale . Entrambi ricercatori, per 3 anni abbiamo affrontato la vita americana, lavoro dalle 7 alle 17, studio dell’Inglese a sera, cosi come per la preparazione agli esami di abilitazione, per il riconoscimento del titolo medico preso in Italia. Anni di duro lavoro e studio. Abbiamo fatto entrambi di nuovo la specializzazione a New York in anestesiologia presso la New York University . Iolanda ha continuato con la super specializzazione in Anestesia Pediatrica tra Albany, NY, e Pittsburgh PA, mentre io, in Anestesia regionale.
Iolanda - Abbiamo vissuto a New York City per circa 12 anni, nel 2001 con l’11 settembre, abbiamo cercato lavoro altrove, ormai avevamo anche una famiglia da custodire. Così approdammo a Richmond, Virginia, al Virginia Commonwealth University, un’antica università Americana del Sud, piena di storia, altamente competitiva. Siamo entrati come Assistant Professor anestesiologi ed io pratico anestesia pediatrica e Gaetano anestesia regionale.

Quindi per superare il gap linguistico inizialmente l’inglese lo studiavate di notte...
In effetti alla fine degli anni 80 in Italia, l’Inglese non era ancora considerata come una lingua importante da imporre come seconda lingua a scuola o durante gli studi scientifici universitari. Sì l’avevamo studiata un po’ nel corso degli studi, ma niente di che..per cui tutto fatto da autodidatti, e in scuole serali lì a New York. L’impatto iniziale, non è stato facile a New York City, città ricca di una miriade di popolazioni da tutto il mondo, non a caso è chiamata, la “Melting Pot”.

In che cosa consiste il vostro lavoro oggi ? 

Iolanda - Il mio lavoro clinico è di pre-valutare e poi di anestetizzare i pazienti pediatrici  - dai nati precoci (di un minimo di 650 grammi) fino a quelli di 4-5 anni -  che devono sottoporsi a complesse operazioni dovute a diversi tipi di malattie. Ultimamente la nostra divisione ha effettuato l’anestesia per 2 coppie di gemelli siamesi, ed è riuscita con grande successo. Ho anche presentato in diversi congressi i risultati e le tecniche più recenti ed avanzate usate per l’anestesia. Nel 2008  ho anche conseguito un ulteriore Master in scienza dell’educazione per l’adulto, e per 10 anni mi sono occupata, in qualità di Direttore Didattico, della specializzazione di Anestesia. Fornendo contributi anche a livello nazionale in USA in conferenze e workshop sull’insegnamento.
Dr. Gaetano Menna  direttore della Divisione
di Anestesia Ortopedica in Virginia
Gaetano – Io pratico i blocchi regionali ai nostri pazienti che hanno bisogno soprattutto di interventi ortopedici, evitando l’anestesia generale ed il dolore postoperatorio. Esperienza che io cerco di trasferire nell’insegnamento ai  nostri specializzandi. Sono stato tra i  primi ad insegnare questa tecnica, e dalla nostra università vantiamo di aver ampiamente divulgato i blocchi regionali con l’uso degli ultrasuoni. Questa tecnica permette di evitare il dolore per diverse ore dopo l’intervento. I blocchi vengono praticati con l’uso di ultra sound, che permettono di evidenziare i nervi che vengono poi irrorati da anestesia locale, bloccando così la conduzione saltatoria del nervo. La vita accademica è densa di ore di lavoro clinico, ricerca ed insegnamento…ma è bella  perché non solo si aiutano i malati a superare momenti difficili della loro vita,  ma anche perché si formano i giovani ad una disciplina medica cosi importante, come l’anestesiologia.

Siete soddisfatti della vostra carrera professionale ?
Iolanda – Non ci possiamo lagnare. Entrambi universitari, recentemente proposti come professori associati, vice primari delle nostre Divisioni, io mi interesso anche di Simulazione, e Gaetano è Direttore della divisione di anestesia ortopedica.

Da italiani, come vi trovate in US ?
I primi anni a new York, anche se l’entusiasmo era grandissimo, subito abbiamo avvertito, il problema del diverso background culturale tra noi Latini, ed il popolo Americano, molto anglossassone..modi di vedere diversi..in tutte le direzioni, ma l’interesse alla Scienza Medica e alla famiglia, hanno mitigato molto il difficile passaggio, vediamo oggi gli Americani come grandi fratelli.

Che progetti avete per il futuro?
Iolanda -  Se ce ne sarà occasione,  piacerebbe ad entrambi seguire i giovani, aiutarli ad intraprendere le loro strade, insegnare magari in università italiana, non solo le discipline scientifiche, ma soprattutto come fare per raggiungere i propri obbiettivi. Motivazione e sacrificio sono due cose che vanno a braccetto, e scoraggiarsi è una parola che non esiste nel nostro vocabolario. Chi si ferma è perduto, cosi diceva bene un vecchio proverbio. La vita è una continua ricerca di noi stessi e del mondo che ci circonda. S’impara continuamente, fino ai nostri  ultimi giorni. In particolare recentemente ho anche intrapreso un hobby creativo e distensivo, quello di lavorare la ceramica al tornio, e mi piacerebbe coltivare questa passione anche in futuro.

E con Vasto come la mettete? E’ vero che con l’età si risvegliano i sentimenti di attaccamento alle proprie radici?
Iolanda  - Mi rifaccio ad una lettera scritta poche settimane fa ad una cara persona di famiglia, e la condivido con voi serenamente e felicemente:..” Anni fa, intorno a quel periodo strano dei 45-50 anni  - quando tutti ci cominciano a far domande sulla nostra esistenza, su quale è stata la nostra funzione su questo pianeta, insomma su chi siamo diventati e per quale motivo -  cominciai a riscoprire, le mie radici vastesi..che languivano assai..quasi essiccate dal frastuono continuo di una vita moderna, vissuta  avventurosamente ed intensamente  dal lavoro alla famiglia, tra viaggi continui nel vecchio e nuovo continente, che non mi avevano dato respiro, o il senso più accurato di un’appartenenza. Fino a qualche anno fa mi dicevo: "cittadina del mondo”.
Ma con  l’età che avanza, e la nostalgia che incalza, non posso allontanarmi più dall’idea e tanto meno dimenticare che sono vastese…con un DNA alle spalle di illustri vastesi, che veramente hanno aiutato a fare di Vasto, quel non solo bel posto panoramico baciato da Dio,  e ricco di un architettura armoniosa, ma soprattutto una cittadina piena di cultura, di bellissime tradizioni, con persone ricche di sentimenti, umanità, di poeti, scrittori, viaggiatori, e artisti.
Io mi sento vicinissima alla  Vasto del passato come non mai.
Qui ho frequentato le mie prime scuole, l'asilo Carlo della Penna, le Elementari in piazza, le Medie Paolucci, e il Liceo Scientifico Mattioli,  qui  ho ricevuto gli insegnamenti di vita, il catechismo, la comunione, le gite con Don Stellerino, le processioni con Don Nicola,  i principi giusti, che ho cercato di esportare in USA,  su cui ho fondato tutta la mia vita e di cui ho cercato di nutrire anche gli animi dei miei figli italo-americani.
 
Dott.ssa Iolanda Russo  anestesista pedriatrica in Virginia 
Cosa consigliate ai giovani che cercano lavoro in US?
Gli USA e il mondo intero sono pieni di opportunità. Bisogna seguire il cuore! Seguire la  propria  passione verso ciò che vorremmo fare o imparare a fare. Senza avere paura delle difficoltà che si devono affrontare, tanto esse arrivano in ogni condizione, in ogni parte del mondo in cui viviamo o vivremo. Capire soprattutto che niente arriva senza sacrificio, senza dedizione, ed impegno.
Quindi come gli americani incitano i loro giovani con questa espressione: Go for it ! , non aspettate che i treni passino, ma cogliete a volo tutte le possibili occasioni, e cercatevele….i treni passano sempre, bisogna riconoscere solo quando essi hanno un posto anche per noi.

Intervista di Nicola D'Adamo

2 commenti:

Unknown ha detto...

Orgoglioso di esservi amico. Siete meravigliosi.

Unknown ha detto...

orgoglio per una grande coppia e per
il grande gaetano da scerni