sabato 22 maggio 2010

Una riflessione sulle ..."erbacce"

Da Pino Pollutri riceviamo e pubblichiamo
Viste le foto della pista ciclabile Maddalena (lo stesso sarà per quella in allestimento alla Marina, in zona detta SIC) e di FonteNuova, mi pare il caso di riproporre una mia nota recente, a commento dell'abbandono dei reperti archeologici delle Terme d'Histonium, “preda - in termini pubblicistici - ...di erbacce infestanti".

Erbacce nostre!

Nulla di nuovo sotto il sole. Sotto il sole di questo mondo, sulla terra nostra che ha fatto Iddio. Si sa, ogni stagione ha la sua vegetazione ...e le sue erbe. Spuntano per ogni dove, quasi miracolosamente dove parrebbe impossibile, sfruttando un minimo interstizio dove poco umus e umidità permettono a un piccolo seme di mettere radici e svilupparsi in tutta la sua peculiare vegetazione, con forme e colori; uno spettacolo fantastico, soprattutto in primavera. E’ la vita che continua e ritorna, assieme alle erbe, sia quelle di campo che le parietarie. Ma noi le chiamiamo “erbacce”, le dichiariamo “infestanti”, perchè spuntano e proliferano ovunque, anche dove “non dovrebbero”.
Di chi la colpa? Del Padreterno che ha creato erbe e fiori, o degli uomini (...tacci loro!) che fanno e troppo spesso non fanno manutenzione e pulizia, dove e quando si deve? Dichiarano, deliberano, predispongono ma poi trascurano o, da cittadini, sopportano in silenzio. Finchè qualcuno fa una foto e mostra quel che tutti quotidianamente vediamo, accettiamo e subiamo.
Eccola la foto-grafia, anzi le foto, in cui delicati steli e foglie, di un verde tenero o cupo, lobate, lanceolate o filiformi, fiori o infiorescenze multiple e generose, danno una nota (talora un manto) di colore a dirute e polverose mura, come altrove a sterrati di città e asfaltate vie. Vicino ci sono delle pietruzze di diverso colore, in fila, che tracciano un’immagine; è della gente istoniese passata, è stata riscoperta e poi abbandonata. Cose di questo mondo o di “questo paese”. Ci diciamo disturbati dall’elegante parietaria, dall’inconsapevole gramigna, dovremmo chiedere spiegazione e ragione all’uomo, privato o politico che sia, che pur avendo occhi e cervello fa e disfà, a suo piacimento, perchè reso libero nelle proprie azioni da Dio e poi allegramente irresponsabile dal voto del Popolo.
Mea culpa, mea culpa....? No, figurati. Ce la prendiamo con la natura, naturalmente quella infima e plebea, e ...l’erbacce sue!
Giuseppe F. Pollutri

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